petizione
petizióne s. f. [dal lat. petitio -onis, der. di petĕre «chiedere»]. – 1. a. In senso generico, spec. nell’uso ant. e letter., domanda, richiesta che ha per fine di ottenere qualche cosa: dove egli era n’andarono e lui ... pregarono che la canzone ricominciando cantasse: e chi avrebbe alle p. di coloro negata alcuna cosa? (Boccaccio); anche domanda in forma ufficiale: una p. del signor Luigi Soncini ... pel concorso alla cattedra d’estetica di Pavia, non è giunta a tempo (Manzoni). b. Con sign. specifico, nell’uso moderno, istanza che espone una necessità d’ordine o di interesse generale di cui si chiede l’accoglimento da parte degli organi statali: fare, promuovere, sottoscrivere una p.; diritto di p., il diritto riconosciuto a tutti i cittadini dalla Costituzione italiana di rivolgersi al Parlamento o alle autorità pubbliche per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. c. In diritto civile, p. di eredità, o p. ereditaria (lat. giur. petitio hereditatis), l’azione con cui l’erede rivendica l’eredità, chiedendo il riconoscimento della propria qualità di erede e conseguentemente la restituzione dei beni ereditarî da parte di chi li possieda come erede apparente o senza titolo alcuno. d. In diplomatica, una delle fasi preparatorie del documento pubblico medievale, costituita dalla presentazione all’autorità di una domanda scritta da parte del privato richiedente, che veniva di solito registrata e di cui si teneva conto nella redazione del documento definitivo richiesto; è sinon. di supplica. 2. In filosofia, p. di principio (spesso enunciata nella forma lat. petitio principii), espressione della logica (derivata dalla frase di Aristotele αἰτεῖσϑαι τὸ ἐν ἀρχῇ, propr. «assumere come vero ciò che è enunciato da principio») con cui si designa il sofisma consistente nel presupporre implicitamente dimostrata la stessa tesi che si pretende di dimostrare: il cosiddetto ᾿circolo vizioso’ è il caso più tipico di p. di principio; a me si dimostra silogismo in buona forma, e non una petizion di principio (Galilei). Per estens., fuori del linguaggio filos., affermazione o tesi posta come inconfutabile, come aprioristicamente valida: non puoi basare il tuo modo d’agire su delle p. di principio.