partitume
s. m. (iron. spreg.) Congerie di partiti e partitini politici. ◆ Alle buone notizie, anche se poche, ci si fa subito il callo. Rientra nel novero il penultimo compleanno presidenziale di [Carlo Azeglio] Ciampi, salutato con gratitudine dal litigioso partitume italiano, per una volta in sintonia con gli elettori, astenuti compresi. (Massimo Gramellini, Stampa, 14 maggio 2005, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. partito con l’aggiunta del suffisso -ume.