ordinary people
loc. s.le f. inv. Gente comune. ◆ L’ordinary people selezionata da [Fabio] Fazio – però più compunta, meno caciarona rispetto a «Quelli che il calcio» – non è meno performante, rispetto alle esigenze di una gara di canzoni, dei mostri sacri del video. (Michele Serra, Repubblica, 24 febbraio 1999, p. 45, Spettacolo) • La fantascienza diventa così il pretesto, al limite dell’ossessione, per affrontare la Storia, partendo dalla cesura della seconda guerra mondiale e ricostruendo il clima di un’epoca attraverso la vita dell’ordinary people: «In realtà – ha dichiarato [Steven] Spielberg – [«Taken»] è la storia di un gruppo di persone comuni viste attraverso la loro evoluzione nel tempo, tutte messe allo specchio dell’insolito». (Aldo Grasso, Corriere della sera, 5 giugno 2004, p. 42, Spettacoli) • La svolta arriva non dall’eccezione, ma da quella che sta diventando la regola: lo squilibrio anagrafico conta sempre meno. L’area vip dà il buon esempio all’«ordinary people». Così, Elisabetta Gregoraci aspetta gioiosamente di impalmare il non verdissimo Flavio Briatore, la velina Thais Wiggers, 23 anni, avrà un bambino da Teo Mammuccari, 44 in agosto. (Roselina Salemi, Stampa, 12 febbraio 2008, p. 23, Cronache Italiane).
Dall’ingl. ordinary people.
Titolo del film di Robert Redford, Ordinary people, Usa 1980 (titolo it.: Gente comune).
Già attestato nella Repubblica del 3 agosto 1984, p. 24, Olimpiadi.
V. anche common people, gentesco.