migliaio
migliàio (ant. o region. migliaro) s. m. [lat. miliarium, der. di milia plur. di mille «mille»] (pl. le migliàia). – 1. a. Serie, somma di cose o persone per un complesso di mille unità: è stato già venduto il primo m. di biglietti; la tiratura del romanzo è arrivata al 45° m. (di copie). Preceduto dall’art. indeterm. ha spesso valore approssimativo, di «circa mille»: gli intervenuti saranno stati un m.; e così al plur.: ho acquistato un’automobile per poche m. di euro; sono state presentate parecchie m. di domande; per migliaia d’anni, ecc.; a migliaia, in numero di più migliaia: durante l’epidemia, le persone morivano a migliaia. Con valore iperb.: avrò ricevuto un m. di telefonate; c’erano m. di pratiche sul suo tavolo; e così le locuz. a migliaia, a decine o a centinaia di migliaia, per indicare, genericam., una quantità molto grande. b. Nel sistema di numerazione decimale, unità del quarto ordine, corrispondente a mille unità; cifre delle migliaia sono quelle che, in un numero, occupano il quarto posto da destra a sinistra, dopo le unità, le decine e le centinaia. Prov., chi erra nelle decine erra nelle m., per raccomandare l’abitudine alla precisione anche nelle cose minime. 2. ant. a. Miglio, distanza di mille passi: Quanto di qua per un migliaio si conta, Tanto di là eravam noi già iti (Dante). b. Unità di misura italiana anteriore all’adozione del sistema metrico decimale, con uso e valore diversi a seconda delle varie regioni: per es., a Venezia era unità di superficie, multiplo del passo quadrato (1 migliaio = 1000 passi quadrati = 3022,99 m2), in Toscana era unità di massa equivalente a 1000 libbre, ecc.