mendicare
v. intr. e tr. [dal lat. mendīcare, der. di mendīcus «mendico»] (io méndico, tu méndichi, ecc.; letter., alla lat., io mendìco, ecc.). – 1. a. intr. (aus. avere) Chiedere l’elemosina: andare mendicando; essere costretto a m. per vivere; povera gente che si vergognava di m.; per le parti quasi tutte a le quali questa lingua si stende, peregrino, quasi mendicando, sono andato (Dante). b. tr. Chiedere per elemosina: m. il pane; m. la vita, viverla stentatamente ricorrendo all’aiuto o alla carità altrui: Mendicando sua vita a frusto a frusto (Dante); è duro essere costretti per la prima volta a m. la vita (Moravia). 2. fig. a. Cercare di ottenere qualche cosa vivamente desiderata, per lo più chiedendo con insistenza e in modo poco dignitoso: m. un incarico, una promozione; m. lodi, favori, riconoscimenti, benemerenze. Anche soltanto invocare, supplicare per avere quasi per carità cosa abitualmente negata e di cui si sente vivo bisogno: m. aiuti materiali o morali; m. un po’ d’amore, un sorriso, uno sguardo, un po’ di conforto, una parola gentile. b. Cercare entro di sé qualche cosa che si stenta a trovare; solo in determinate frasi: m. un pretesto; m. magre scuse; m. giustificazioni. ◆ Part. pres. mendicante, anche come agg. e sost. (v. la voce).