megavertice
(mega-vertice), s. m. Incontro al vertice di grande importanza, nel quale si riuniscono rappresentanti di molti Stati o istituzioni. ◆ Nei mega-vertici che hanno preceduto la guerra, l’Onu e i singoli paesi della Nato si erano impegnati a fronteggiare l’emergenza profughi, ad assistere le vittime della pulizia etnica serba. Risultato? «Tranne voi italiani, non si è ancora visto nessuno» ripetono in coro tutti, dai ministri di Tirana fino all’ultimo sindaco di villaggio. Non è un complimento. (Curzio Maltese, Repubblica, 12 aprile 1999, p. 9, Politica estera) • [tit.] L’era dei megavertici è finita in Sudafrica? [testo] […] A sentire Anders Rasmussen, primo ministro danese che parla a nome della presidenza di turno dell’Unione Europea, Johannesburg 2002 dimostra come «l’era dei megavertici sia ormai finita»: da domani sarà meglio concentrarsi per argomento o per regione, in assemblee più piccole e più concrete, che affrontino di volta in volta, e senza troppe parentesi, i monsoni del subcontinente asiatico o la fame in Africa. (Francesco Battistini, Corriere della sera, 5 settembre 2002, p. 8, Esteri) • L’ultimo intoppo nel «mega-vertice» della reggia di Caserta assumerà un valore simbolico nella storia dell’Unione di governo. […] Per il resto, il mega-vertice ha fotografato i limiti di una maggioranza che per non dividersi è condannata spesso all’immobilismo. (Augusto Minzolini, Stampa, 13 gennaio 2007, p. 3, Primo piano).
Composto dal confisso mega- aggiunto al s. m. vertice.
Già attestato nella Repubblica del 20 dicembre 1988, p. 3, Politica (Sandra Bonsanti), nella variante grafica mega vertice.
V. anche mini-vertice.