matita
s. f. [dall’ant. amatita, che ha lo stesso etimo di ematite]. – 1. a. Strumento per scrivere, costituito da un sottile cilindro (mina) di un impasto di grafite o di altre materie coloranti, racchiuso in una guaina di legno dolce che viene per l’uso tagliato a punta, in modo da lasciare scoperta l’estremità della mina: m. nera, rossa, rosso-blu, copiativa; temperare la m.; scrivere, disegnare a m.; m. automatiche, nelle quali la mina è inserita in un astuccio cavo dotato di un pulsante che consente di farla avanzare man mano che si consuma, in modo che sporga sempre la quantità necessaria, senza bisogno di temperarla. b. fig. Con traslato metonimico, disegnatore: una celebre m. della letteratura per l’infanzia; si dice spec. di disegnatori di vignette umoristiche o satiriche: una mostra di m. avvelenate. 2. estens. Prodotto cosmetico o farmaceutico confezionato in bastoncini sottili appuntiti a un’estremità: m. morbida, dura; m. per gli occhi, per le labbra, per il trucco degli occhi e delle labbra; m. emostatica; m. di allume di rocca. ◆ Dim. matitina; accr. matitóna, e matitóne m.