liberoprofessionale
(libero-professionale), agg. Relativo all’esercizio della libera professione. ◆ il timore di ulteriori restrizioni delle prerogative liberoprofessionali dei medici che operano nelle strutture pubbliche favorisce la migrazione di professionisti qualificati verso il privato, che appare snello e flessibile, col rischio che nell’ospedale pubblico si concentrino i medici meno appetiti dal mercato e quelli dal profilo professionale ancora immaturo. (Edoardo Stucchi, Corriere della sera, 23 giugno 1998, Corriere Salute, p. 22) • Il medico può utilizzare locali dell’Asl che in cambio riceve una quota dell’onorario. Il ministero vuole accertare che non ci siano illeciti: che non ci siano cioè casi in cui il medico allunghi le liste d’attesa per trasferire pazienti sulla propria attività liberoprofessionale. (Paride Pasquino, Stampa, 11 marzo 2006, Savona, p. 35) • Una struttura di degenza, anche se in via temporanea, da ospitare nella palazzina M del Cardarelli. È una indicazione dell’assessorato regionale, ma i sindacati protestano. I rappresentanti delle sigle Anaao Assomed-Anpo-Cimo-Federazione medici/Uil-Umsped (Aaroi, Aipac, Snr) ieri hanno occupato la direzione generale dell’ospedale «a seguito dell’asserita favorevole disponibilità offerta dall’assessore Angelo Montemarano per l’utilizzo, anche se temporaneo e straordinario della palazzina M (Alpi), destinata all’attività libero-professionale, all’accoglienza di una struttura di degenza». (Mattino, 13 novembre 2007, p. 39, Cronaca di Napoli).
Composto dagli agg. libero e professionale.
Già attestato nella Repubblica del 27 maggio 1984, p. 5, Politica, nella variante libero professionale.