lavanda2
lavanda2 s. f. [forse dalla voce prec., perché usata per profumare l’acqua per lavarsi]. – 1. a. In botanica, genere delle labiate (lat. scient. Lavandula), comprendente una trentina di specie, soprattutto del Mediterraneo, tra le quali alcune anche in Italia: sono arbusti o suffrutici di cui alcuni si coltivano nei giardini. b. Nome comune di alcune specie dello stesso genere, come Lavandula angustifolia (sinon. L. officinalis e L. spica) che vive nei luoghi rupestri dell’Europa mediterranea: arbusto alto 1 metro, con foglie allungate, grigiastre, fiori azzurri-violacei, in spicastro munito di brevi e acuminate brattee, dai quali viene estratta la pregiata essenza; Lavandula latifolia, simile alla precedente, che fornisce un’essenza meno pregiata (ambedue le specie vengono indicate anche col nome di nardo, spigo, spigonardo, spiga); Lavandula stoechas, detta comunem. steca, piccolo arbusto con spicastri di fiori porporini scuri. Olio di lavanda, olio essenziale giallognolo, di odore gradevole, sapore aromatico e leggermente amaro, costituito essenzialmente da linalolo; si ottiene distillando in corrente di vapore i fiori freschi di lavanda, e si usa in profumeria, nell’industria dei saponi e in medicina come stimolante. 2. Acqua da toeletta (detta anche acqua di l.) preparata con l’olio essenziale estratto dai fiori di lavanda.