laccio /'latʃ:o/ s. m. [lat. ✻laqueus, lat. volg. laceus]. - 1. (venat.) [funicella con nodo scorsoio per catturare uccelli o selvaggina e, per estens., ogni fune a nodo scorsoio usata anche per altri scopi] ≈ cappio, corda, fune. ● Espressioni: fig., mettere il laccio al collo (a qualcuno) [far sì che qualcuno faccia qualcosa contro voglia] ≈ costringere (ø), (fam.) mettere con le spalle al muro (ø), (fam.) prendere per il collo,. 2. (abbigl.) a. [cordoncino e sim. usato per tenere chiusi abiti, per annodare i capelli o ad altro scopo decorativo] ≈ cordellina, nastro. b. [per lo più al plur., ciascuno dei due cordoncini o sim. adoperati per tenere chiusi determinati tipi di scarpa] ≈ legaccio, stringa. 3. (fig.) a. [ciò che vincola, che tiene avvinto: i dolci l. d'amore] ≈ legame, nodo, vincolo. b. [azione volta a ingannare o tradire qualcuno: cadere nel l.] ≈ inganno, insidia, lacciuolo, pania, tranello, trappola.