iperliberista
(iper-liberista), s. m. e f. e agg. Chi o che è fautore del liberismo a oltranza. ◆ Come tutti i candidati, persino [Carlos] Menem, López Murphy sostiene di essere il «nuovo». Non lo è. È stato ministro della Difesa del fallimentare governo de la Rua e poi all’Economia per quattordici giorni, nel marzo 2001, prima della catastrofe finale. […] Se ne dovette andare, in seguito alla fama di «iperliberista», nemico del welfare, devastatore della scuola argentina. La differenza con gli altri candidati è che López Murphy non rinnega nulla. (Rocco Cotroneo, Corriere della sera, 23 aprile 2003, p. 17, Cronache) • «Non sono gli affari che i camorristi inseguono – scrive [Roberto Saviano] – sono gli affari che inseguono i camorristi. La logica dell’imprenditoria criminale, il pensiero dei boss coincidono col più spinto neo-liberismo». E quale sarebbe l’anima del famigerato neo-liberismo? «Le regole dettate, le regole imposte, sono quelle degli affari, del profitto, della vittoria su ogni concorrente». I camorristi sono «samurai liberisti», consapevoli che il potere si paga talvolta con la vita stessa. Con questa chiave di lettura ideologica Saviano apre tutte le porte. La distribuzione della «merce droga»? «Informale e iperliberista». (Alessandro Gnocchi, Libero, 9 novembre 2006, p. 32, Cultura) • Ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale – il riscaldamento globale e l’esaurimento dei combustibili fossili – che dobbiamo affrontare con scarsità di risorse e di strumenti operativi visto che la furia distruttiva della stagione iper-liberista ha tagliato le unghie a governi e organismi di controllo. (Sabina Morandi, Liberazione, 8 novembre 2007, p. 2, Primo piano).
Derivato dal s. m. e f. e agg. liberista con l’aggiunta del prefisso iper-.
Già attestato nel Corriere della sera del 23 agosto 1992, p. 16, Inchieste (Rocco Cotroneo).
V. anche ultraliberista.