intimare
v. tr. [dal lat. tardo intimare (der. di intĭmus «intimo»), propr. «rendere intimo, far penetrare, anche nella mente» e per estens. «far sapere, notificare»] (io intìmo, alla lat. ìntimo, ecc.). – 1. a. Ordinare in modo deciso e con autorità: gli intimò di uscire immediatamente; ti intimo di tacere; con compl. oggetto: i. il silenzio; i. la resa al nemico, ingiungergli di arrendersi. I. l’alt, ordinare a qualcuno di fermarsi (in senso proprio, riferito soprattutto, come soggetto, alle sentinelle). b. Nel linguaggio giudiziario, dare avviso formale e ufficiale, ingiungere: i. il pagamento immediato; i. lo sfratto; i. la comparizione in giudizio. 2. In senso più etimologico, notificare, in alcune espressioni del linguaggio eccles.: i. l’elezione alla persona eletta; i. il digiuno, la penitenza; raro, i. un concilio, un capitolo, convocarli. Più comunem., i. guerra, dichiararla. ◆ Part. pass. intimato, anche come s. m. (f. -a), nel linguaggio giudiziario, la persona cui è rivolta un’intimazione, e in partic. il convenuto nel giudizio civile.