innocenza
innocènza s. f. [dal lat. innocentia, der. di innŏcens -entis «innocente»]. – 1. a. Mancanza assoluta di colpa o responsabilità, morale o giuridica, in un individuo, per cosciente volontà di rettitudine e di rispetto della giustizia e delle norme morali: la tranquillità d’animo che solo l’i. può dare. Nella teologia cattolica, lo stato dell’anima esente da peccato: i. originale, quella propria di chi è stato creato o è nato senza peccato (Adamo ed Eva, la Vergine, Cristo in quanto uomo); i. battesimale, quella acquisita per l’azione sacramentale del battesimo. b. Mancanza di colpa o di responsabilità nei confronti di un preciso reato o addebito: le testimonianze hanno confermato l’i. dell’imputato; affermare, protestare, gridare, dimostrare la propria innocenza. 2. a. Ignoranza del male, e quindi incapacità d’intenderlo e di commetterlo, per lo più propria dell’età infantile: non si deve turbare l’i. dei bambini; conservava anche nell’età adulta l’i. giovanile; con sguardo, con espressione d’i., di candore. Talvolta con senso concr., per indicare persona o persone d’animo innocente: proteggere l’i.; avere riguardo all’i.; non scandalizziamo l’i.; o lo stato stesso d’innocenza: era l’i. personificata; sembra l’i. stessa, anche iron., di persona che ostenta ingenuità, semplicità; frequenti le espressioni esclamative beata i.!, santa i. !, a proposito di bambini che ripetono innocentemente parole e frasi inadatte alla loro età, o, ironicam., di adulti che mostrino o fingano un’ingenuità che ormai dovrebbero avere perduta. b. Mancanza di malizia, di ogni secondo fine o interesse: avevo fatto la domanda con tutta i.; e riferito alle parole stesse, agli atti, al comportamento: non credo all’i. della sua proposta.