ingrandimento
ingrandiménto s. m. [der. di ingrandire]. – 1. L’ingrandire, l’ingrandirsi: progetto per l’i. della stazione, di un quartiere; l’i. dei locali o di un locale; l’i. del territorio nazionale; l’i. dell’azienda ha imposto l’assunzione di altri impiegati. 2. In ottica, la proprietà di un sistema ottico di dare di un oggetto immagini più grandi di quelle che dell’oggetto medesimo si avrebbero a occhio nudo: lente d’ingrandimento (specificando: un binocolo a 30 i.; un telescopio capace di 500 i., ecc.). In partic., con riferimento all’immagine reale (cioè quella raccolta su una lastra fotografica, su uno schermo, ecc.), i. lineare è il rapporto tra dimensioni reali omologhe dell’immagine e dell’oggetto; con riferimento all’immagine virtuale (cioè quella fornita dagli strumenti ausiliari dell’occhio, quali cannocchiali, microscopî, ecc.), i. visuale è il rapporto tra l’angolo sotto il quale è vista dall’occhio l’immagine dell’oggetto data dallo strumento e l’angolo sotto cui l’oggetto sarebbe visto a occhio nudo (tale rapporto varia al variare della distanza dell’oggetto dallo strumento); per le lenti d’ingrandimento e gli oculari, i. convenzionale o commerciale (per il quale si intende che nella visione con la lente l’oggetto sia quasi nel fuoco anteriore e che nella visione a occhio nudo l’oggetto si trovi alla distanza della visione distinta, assunta pari a 250 mm) è il rapporto tra la distanza della visione distinta a occhio nudo e la distanza focale della lente, sicché per avere forti ingrandimenti conviene usare lenti di piccola distanza focale. L’ingrandimento è indicato con varie notazioni: per es., per un ingrandimento pari a 20 si scrive 20 ingr., ×20, oppure 20×. 3. Nella tecnica fotografica: a. Il processo per ottenere da un negativo una copia fotografica di dimensioni maggiori, mediante apparecchi detti ingranditori. b. La copia fotografica così ottenuta: un bell’i. a colori.