indignatevi
v. intr. pron. (2a persona pl. dell’imperativo) Invito a indignarsi, uscendo dall’indifferenza e, in particolare, a coltivare e manifestare in modo attivo e risoluto il proprio sdegno verso il sistema globale della comunicazione e della persuasione, ritenuto cardine fondamentale dell’ideologia consumistica e di un modello estremamente competitivo nelle relazioni sociali, proposti come unico orizzonte culturale ed economico. ◆ [tit.] Monica Cirinnà «Quote rosa donne Pdl indignatevi». (Corriere della sera, 20 novembre 2011, Prima Pagina) • Stavo già per mettere il coperchio sulla grossa pentola dove si sono accumulate le esperienze spirituali e intellettuali di otto decenni appassionati e appassionanti, quando un inaspettato concorso di circostanze, stupefacente e imprevedibile, ha trasformato la mia vita di vecchio diplomatico a riposo in una baraonda senza respiro. Un breve testo dal titolo provocatorio (Indignatevi!, ndr), uscito dalla mia penna, è partito come un proiettile attraversando prima i paesi francofoni e poi scavalcando ogni confine, chiedendo ai suoi lettori, ormai innumerevoli, d’indignarsi. (Sthépane Hessel, Repubblica, 3 giugno 2012, p. 45, Cultura).
Forma imperativale del v. intr. pron. indignarsi. La voce, nella particolare accezione e nella formulazione sloganistica, ricalca il titolo italiano (Indignatevi!) di un pamphlet, uscito originariamente in Francia nel 2010 (Indignez vous!), in cui l’anziano autore, l’ex diplomatico, allora novantatreenne, Stéphane Hessel, rivolge ai giovani il pressante invito a indignarsi. Il libello, tradotto e diffuso con successo in tutt’Europa, è fonte d’ispirazione, anche terminologica, per il movimento di protesta degli indignados, nato in Spagna nel 2011, e per i vari movimenti di indignati rapidamente proliferati in Italia e altrove.