grigio
grìgio agg. e s. m. [dal germ. grīs] (pl. f. -gie o -ge). – 1. agg. a. Nell’uso com., definisce (anche come s. m.) un colore che dà all’occhio sensazioni intermedie tra bianco e nero, più o meno accentuate. In fisica, corpo g., corpo trasparente o riflettente o diffondente dotato di fattore di assorbimento minore dell’unità ma non selettivo, in modo che la luce da esso trasmessa o riflessa o diffusa ha intensità minore di quella incidente, ma la medesima composizione spettrale di questa. b. Di cosa che ha colore grigio: pietra g.; Al piè de le maligne piagge grige (Dante); cielo g. (e per estens. tempo g.), nuvoloso; cappello, vestito, cappotto g. (per metonimia, suore g., denominazione pop. delle suore di carità, per il colore dell’abito). In anatomia, sostanza g., il tessuto nervoso che contiene i neuroni, così detto per il colore determinato dai pigmenti presenti nei corpi cellulari (e distinto dalla sostanza bianca, ricca di fibre mieliniche); nel linguaggio com., materia g. (o materia cerebrale), il tessuto nervoso che costituisce il cervello (onde la locuz. fam. essere ricco, o povero, o privo di materia g., avere più o meno intelligenza). c. Determinato da aggettivi o sostantivi per indicare varie sfumature di colore: g.-azzurro (o grigiazzurro), g.-verde (o grigioverde), g.-viola; g. acciaio, g. ardesia, g. argento, g. ferro, g. fumo, g. piombo; g. perla (o grigiopèrla), g. talpa, g. tortora. d. Brizzolato, che si va facendo bianco, detto dei capelli, dei baffi, della barba dell’uomo: il delfin da’ capei g. (Carducci); per estens., di persona che ha i capelli, i baffi, la barba grigi: non è vecchio ma è già tutto grigio. e. Detto del mantello del cavallo che risulta dalla mescolanza di peli bianchi con peli neri o rosso-scuri; anche in composizione con altri agg. o sost.: g. isabella, g. roanato, g. sorcino, g. storno (v. isabella1, roanato, ecc.). 2. agg., fig. a. Incerto, indefinito nell’aspetto o nel carattere, o anche poco conosciuto, misterioso: nella sua vita ci sono molte zone g.; caratterizzato da noia, tristezza, o da mediocrità, quindi monotono, scialbo, meschino: condurre una vita, un’esistenza g.; ore g., giorni grigi. b. In biblioteconomia, letteratura grigia, insieme di pubblicazioni a carattere prevalentemente scientifico e tecnico (tesi di laurea, traduzioni, preprints, relazioni a congressi, norme tecniche, riviste aziendali, documenti ufficiali pubblicati in tiratura limitata, ecc.), diffuse in forma non convenzionale al di fuori dei normali circuiti di vendita e rivolte per lo più a un pubblico ristretto, caratteristiche che ne rendono particolarmente complessi il reperimento e la catalogazione: i repertorî di letteratura g. sono molto utili come fonti d’informazione bibliografica. c. Di persona, cupo, accigliato: era g. in volto; spirito, carattere g., privi di entusiasmo. Con accezione partic., eminenza g., v. eminenza, n. 4. 3. s. m. a. Il colore grigio: un g. molto chiaro; un bel punto di g.; dipingere di g. o in grigio; anche, stoffa grigia: vestire di grigio; il g. va di moda quest’anno. b. In chimica, nome di numerose sostanze organiche usate soprattutto come coloranti e pigmenti: g. di anilina o g. R, polvere nera lucente usata per tingere la lana in grigio-azzurro; g. Chicago, g. neutro G, g. indantrene, ecc. ◆ Dim. grigétto, grigiolino, di colore grigio chiaro; accr., non com. grigióne. ◆ Avv. grigiaménte, solo in senso fig., in modo monotono, scialbo, insignificante: trascorrere grigiamente i proprî giorni.