gene
gène s. m. [dal ted. Gen, termine coniato (1909) dal botanico e genetista dan. W. L. Johannsen, traendolo dal tema del gr. γένεσις «origine, generazione»]. – In genetica e biologia molecolare, tratto di acido desossiribonucleico (DNA) che contiene, sotto forma di sequenza lineare di nucleotidi, l’informazione genetica per una o più proteine; si distinguono g. strutturali, che contengono l’informazione relativa alla struttura primaria delle proteine, e g. regolatori, che contengono l’informazione relativa alla sintesi di proteine in grado di regolare l’attività di altri geni. Nei batterî e nei virus geni strutturali e geni regolatori costituiscono unità funzionali dette operoni (v. operone); negli organismi superiori il controllo dell’attività genica non è ancora del tutto chiaro. Negli eucarioti, inoltre, i geni hanno struttura complessa caratterizzata dalla presenza di introni, sequenze di nucleotidi che non portano informazione per nessuna proteina, e di esoni, che corrispondono alle zone che vengono tradotte in sequenze di aminoacidi o proteine. Alcuni geni che, per mutazione delle regioni deputate al loro controllo o per assenza di introni, non hanno espressione nell’individuo, vengono detti pseudogèni.