fruttare
v. intr. e tr. [der. di frutto]. – Con uso intr. (aus. avere), dare, produrre frutto: quest’anno i noci hanno fruttato bene; tra li lazzi sorbi Si disconvien f. al dolce fico (Dante); più com. in senso estens., dare un utile economico, rendere: industria, commercio, attività che frutta; far f. un capitale; un investimento che frutta bene; anche fig.: il buon esempio frutta sempre, dà buoni frutti. Usato transitivamente, indicando l’entità o la natura dell’utile o in genere di ciò che da qualche cosa deriva: è un podere che frutta cinquecento staia di grano l’anno; le azioni hanno fruttato quest’anno il 10% netto; l’affare gli ha fruttato un milione; fig.: la sua sbadataggine gli ha fruttato un bel guaio; è un lavoro che gli frutta soltanto dispiaceri; Ma se le mie parole esser dien seme Che frutti infamia al traditor ch’i’ rodo, Parlare e lagrimar vedrai insieme (Dante). ◆ Part. pres. fruttante, anche come agg. con sign. specifico in agraria (v. la voce). ◆ Part. pass. fruttato, anche come s. m. (v. fruttato2).