fisco etico
loc. s.le m. inv. Sistema tributario che si propone un rispetto rigoroso dei princìpi di capacità contributiva e di uguaglianza dei cittadini contribuenti. ◆ [La de-tax] È uno dei cardini del «fisco etico», fortemente voluto dal ministro [Giulio] Tremonti che la oppone alla Tobin Tax, cioè alla tassa sulle transazioni finanziarie a carattere speculativo che è diventata una bandiera dei No global. Il passaggio parlamentare in aula introdurrà delle modifiche per adeguarla anche alle esigenze della normativa europea. (R. E. S., Stampa, 1° maggio 2002, p. 16, Economia) • In estrema sintesi, sostenevo che non esiste «fisco etico» se non si rispettano i principi costituzionali di capacità contributiva (art. 53) e di uguaglianza tributaria (art. 3), nonché quelli dello Statuto dei diritti del contribuente (legge n. 212/2000), dai primi direttamente discendenti. (Luigi Ferlazzo Natoli, Gazzetta del Sud, 21 novembre 2004, p. 4, Interni) • Laureato in legge, romano, 43 anni, [Paolo] Cento è uno dei quattro nuovi sottosegretari in attesa di delega dal ministro Tommaso Padoa-Schioppa che ieri lo ha incontrato ammettendo di «non averlo mai visto prima». E che vi siete detti? «Gli ho parlato del bilancio partecipativo e del ruolo del fisco etico. Mi è sembrato interessato. Ho avuto un’ottima impressione, grande competenza, grande stile. Lavoreremo bene insieme». (Roberto Bagnoli, Corriere della sera, 19 maggio 2006, p. 10, Politica).
Composto dal s. m. fisco e dall’agg. etico, ricalcando l’espressione ingl. ethical taxation.