fieno
fièno s. m. [lat. faenum, forma parallela a fēnum]. – 1. Erba tagliata e fatta seccare per essere destinata a foraggio, che, se ben preparata, è di solito verde e gradevolmente profumata: fare il f., raccoglierlo; f. maggengo, quello, più pregiato, dei prati naturali derivante dal primo taglio; f. agostano, quello di secondo taglio; f. terzuolo, quartirolo, rispettivam. di terzo e quarto taglio. F. bruno, quello ottenuto per essiccamento mediante il calore che si sviluppa in seguito ai processi fermentativi nell’erba ammucchiata (per es. nei silos). 2. a. F. bianco: altro nome dell’erba bambagiona. b. F. canino: erba perenne delle graminacee (Holcus mollis), usata come foraggio nei boschi montani dell’Europa. c. Fieno greco (anche fien greco o fiengreco): erba annua delle leguminose papiglionacee (Trigonella foenum graecum), originaria dell’Asia occid., alta una cinquantina di centimetri, con foglie a tre foglioline, fiori solitarî o appaiati, bianco giallastri, e legumi lunghi circa 10 cm, con 10 o 20 semi; questi ultimi servono quale surrogato del caffè, e in medicina, spec. veterinaria, come emollienti, eupeptici e ricostituenti. d. F. santo, altro nome della lupinella. e. F. d’Ungheria, nome tosc. dell’erba medica. 3. Febbre da fieno: nome dato comunem. all’oculorinite allergica (detta anche raffreddore da fieno) e all’asma bronchiale da polline, quando si accompagnano a lieve rialzo termico.