farmaco
fàrmaco s. m. [dal gr. ϕάρμακον] (pl. -ci, meno com. -chi), letter. – 1. Qualsiasi sostanza, inorganica o organica, naturale o sintetica, capace di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali, utili o dannose, mediante un’azione chimica, fisico-chimica o fisica (è termine più ampio di medicamento, riservato, questo, ai soli farmaci diretti a ricondurre alla norma una funzione patologicamente alterata o a favorire i processi riparativi di una lesione). I farmaci si classificano in: f. ad azione topica, capaci di indurre modificazioni già nel punto in cui si realizza il contatto; f. ad azione generale o sistemica, che agiscono dopo essere entrati in circolo; f. ad azione diretta, o indiretta, secondo che agiscano senza intermediarî o attraverso vie più o meno mediate; f. ad azione elettiva, che nella loro azione interessano solo un determinato tessuto specifico, ecc.; prendono inoltre denominazioni generiche che si riferiscono alla loro azione prevalente (f. analgesici, anestetici, antibiotici, ecc.) o che riflettono la loro composizione chimica (bromuri, sulfamidici, composti mercuriali, ecc.). In partic.: f. orfano, farmaco efficace nel trattamento di malattie rare, che spesso non viene immesso nel mercato perché ritenuto non remunerativo in base al rapporto fra costi di produzione e possibilità di vendita; f. generico, farmaco costituito da un principio attivo il cui brevetto è scaduto e che può essere messo in vendita da qualunque industria farmaceutica, non più però come specialità medicinale avente denominazione propria, ma sotto la denominazione comune, a un prezzo contenuto. 2. fig. Rimedio in genere: il viaggiare è un ottimo f. contro la tristezza.