euroliberale
s. m. Deputato del gruppo liberale al Parlamento europeo. ◆ la protesta dura soltanto qualche istante e sembra quasi placata dall’esposizione di un discorso pieno di impegni europeisti e di promesse di mediazione - in politica istituzionale, come in economia - che suscita, alla fine, i commenti positivi anche degli esponenti della sinistra. Dal capogruppo socialista, Enrique Baron Crespo, a Francesco Rutelli, fino al polemico leader euroliberale, Graham Watson, tutti riconoscono che il programma è interessante. (Enrico Singer, Stampa, 3 luglio 2003, p. 3) • Il Partito popolare europeo (Ppe), il Partito socialista europeo (Pse) e gli euroliberali, che costituiscono i tre principali gruppi dell’Europarlamento, stanno già definendo le loro linee politiche su «tv senza frontiere». Gli appelli più suggestivi annunciano interventi sulla direttiva per garantire principi alti e indiscutibili come la libertà d’informazione, la sopravvivenza dei piccoli operatori, lo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie, la tutela di bambini e anziani. (Ivo Caizzi, Corriere della sera, 5 giugno 2006, p. 4, Primo piano).
Composto dal confisso euro-2 aggiunto al s. m. e f. e agg. liberale.
Già attestato nella Repubblica del 20 febbraio 1997, p. 14, Politica estera, usato come agg., nella variante grafica euro-liberale.