divieto
divièto s. m. [der. di divietare]. – 1. Proibizione, soprattutto in quanto imposta da un’autorità. In partic.: a. Impedimento legale a far qualcosa: d. di transito; d. di sosta, per veicoli in determinate strade; d. di caccia; d. di pesca; d. di soggiorno, misura amministrativa di sicurezza applicata alle persone socialmente pericolose; d. d’importazione, d’esportazione, provvedimenti che tendono a riservare al mercato nazionale prodotti e soprattutto materie prime o a impedire l’accesso a merci estere. b. Proibizione, da parte della Chiesa, di mangiare certi cibi in determinati giorni dell’anno (giorni di divieto). 2. Anticam., il termine fu usato, oltre che nel senso di proibizione in genere e in partic. come proibizione d’esportare cereali (così che capitano del d. fu detto, in alcune regioni d’Italia, l’ufficiale preposto a far rispettare il divieto stesso), anche per indicare il manifesto con cui si annunciava il divieto o si limitava l’uscita e l’entrata di merci. Indicò inoltre il blocco decretato, soprattutto in tempo di guerra, nei confronti delle merci e delle persone di un altro paese.