disordine
diṡórdine s. m. [comp. di dis-1 e ordine]. – 1. Mancanza o turbamento dell’ordine, e lo stato delle cose disordinate; confusione: nel salotto c’è un d. che fa spavento; in quella casa regna il d.; vivere in mezzo al d.; essere amante del d.; mettere, portare il d.; dove entra lui entra il d.; fig.: d. nelle idee, in uno scritto; nel suo cervello c’è un gran d.; d. mentale, in psicopatologia, ogni disturbo nell’organizzazione psichica; prov.: da un d. nasce un ordine; un d. ne fa cento; l’ordine è pane, il d. è fame. In disordine, in stato di disordine: negozio, casa, scrivania in d.; tenere, mettere, lasciare in d.; o, come locuz. attributiva, disordinato, scomposto, spec. con riguardo alla persona e agli abiti: avere le vesti, i capelli in d.; essere in d., trovarsi in d.; come locuz. avv., fuggire in d., disordinatamente, alla rinfusa. 2. estens. a. Disservizio, irregolare funzionamento, spec. di servizî pubblici: c’è un gran d. nelle poste. b. Cattiva amministrazione: il d. del bilancio, degli affari, del patrimonio, delle finanze statali. 3. Sregolatezza, eccesso: d. nel mangiare, nel bere, nei piaceri; i d. accorciano la vita; fare disordini, eccedere: se mai ha da fare qualche d., non lo faccia mai nella quantità del vino (Redi). 4. Fatto che turba l’ordine pubblico; per lo più al plur.: sono accaduti gravi d. durante lo sciopero; ci sono stati dei d. in città; si temevano disordini.