disastro
diṡastro s. m. [der. del lat. astrum «stella», col pref. dis-2]. – 1. Grave sciagura che provochi danni di vaste proporzioni o causi la morte di parecchie persone; soprattutto con riferimento a scontri ferroviarî, collisioni di navi, sciagure aeree, e sim.: un d. ferroviario; accorrere, recarsi sul luogo del disastro. 2. a. Rovina, danno irreparabile prodotto da calamità naturali, da interventi dell’uomo sul territorio, dalla guerra, da attentati, ecc.: i d. del terremoto, dei bombardamenti; d. ecologico; l’alluvione ha provocato gravi d. nella zona; il d. del Polesine (nel 1951), il d. del Vaiont (nel 1963); il d. delle Torri gemelle (2001). b. Fatto, avvenimento, anche non calamitoso in sé, che è causa di gravi perdite o danni, anche economici: la grandine è stata un vero d. per i vigneti; la morte del padre è stata un d. per quella famiglia; la svalutazione della moneta sarebbe un d. per i piccoli risparmiatori; l’affare si è risolto in un d. per i due soci. In usi fig. e iperb.: questo tuo compito è un vero d.; l’esame è stato un d.; spesso riferito a persona, che provochi danni o che per altri motivi sia causa di preoccupazioni: quel ragazzo è un d., rompe tutto quello che tocca; mio figlio a scuola è un disastro.