considerazione
considerazióne s. f. [dal lat. consideratio -onis]. – 1. a. Atto del considerare, attento esame: decidere, deliberare dopo lunga, seria, matura considerazione. In partic., prendere in c., esaminare attentamente: bisogna prendere in c. tutte le circostanze del fatto; meno bene, ritenere degna di studio e di esame una proposta, una domanda, un’istanza: ho preso in c. la tua offerta; la Camera dei deputati ha deciso di prendere in c. la proposta di legge parlamentare. b. Osservazione, riflessione: fece alcune c. sull’accaduto; brevi c. filosofiche, morali; c. spicciole. c. Ponderazione, prudenza: procedere con poca c.; cosa fatta senza c., sventatamente, con leggerezza. d. Il far conto di qualche cosa: bisogna tenere in c. anche la difficoltà dell’impresa; fatto che non merita c., che si può trascurare; in c. di ..., tenendo conto: in c. dei recenti avvenimenti; merita un premio, anche in c. della sua buona volontà. Riferito a persona, o alle sue azioni, avere, non avere considerazione, avere o non avere riguardo, valutare o non valutare in modo giusto o adeguato: non ha nessuna c. per me, per le mie fatiche, per i miei sacrifici. 2. Stima, reputazione: avere, tenere in c., stimare; essere in c., essere in grande c., godere di molta c.; persona, cosa degna di c.; è tenuto in c. di santo, di persona onestissima. ◆ Dim. considerazioncèlla (nel sign. 1 b).