condizionare
v. tr. [der. di condizione] (io condizióno, ecc.). – 1. ant. Mettere in condizione rispondente a un determinato fine, rendere idoneo: Lume ch’a lui veder ne condiziona (Dante). 2. a. Preparare in modo opportuno, specialmente merci, casse, pacchi e sim. che si devono spedire, fibre tessili che devono subire ulteriori fasi di lavorazione, ecc. b. Riferito a merci deperibili, acconciarle in modo adatto a una lunga conservazione: frutta fresca, condizionata in speciali barattoli. c. Riferito a vivande, prepararle prima della cottura o, se già cotte, prima di portarle in tavola, con i necessarî ingredienti: un nuovo modo di c. il pesce. 3. C. l’aria, sottoporla a condizionamento (v.). 4. Subordinare o far dipendere da determinate condizioni: ha condizionato il suo assenso all’approvazione dei soci; la cessione dell’appartamento è condizionata all’acquisto dei mobili che l’arredano. 5. a. Influenzare fortemente una persona, la sua volontà e libertà d’azione, così da determinarne il comportamento, il modo d’agire: la presenza del direttore nella stanza mi condizionava; spec. al passivo: essere condizionato da qualcuno, dall’ambiente, da fattori estranei; influire indirettamente, ripercuotersi su qualcosa o qualcuno: il maltempo ha condizionato la loro vacanza. b. Con sign. più specifico, in neurofisiologia, stabilire un riflesso condizionato. ◆ Part. pres. condizionante, usato anche come agg., spec. nel sign. 5 a: un ambiente familiare condizionante. ◆ Part. pass. condizionato, anche come agg. (v. la voce).