colosso
colòsso s. m. [dal lat. colossus, gr. κολοσσός]. – 1. Statua di grandezza straordinaria; è per lo più nome attribuito dalla tradizione a determinate statue: il c. di Rodi, la gigantesca statua innalzata a Rodi al dio Elio, protettore della città; il c. di Nerone, che sorgeva in Roma antica, nell’area antistante a quella dove fu poi costruito il Colosseo; i c. di Memnone, le due gigantesche statue di arenaria che s’ergevano davanti al tempio di Amenofi III in Tebe d’Egitto; ecc. 2. fig. Di persona che superi di molto la media comune, nell’ordine fisico o morale: un atleta, un colosso Di corpo immane (Caro); il suo avversario nell’incontro di lotta libera era un c. alto più di 2 m; un c. della musica; un c. per dottrina; Galileo era un c. nella matematica (Tommaseo); spesso scherz.: sei un colosso! Anche di cosa, in quanto abbia dello straordinario, dell’imponente, del grandioso: quel c. che fu l’Impero romano; i c. della narrativa, del teatro ottocentesco; i c. della cinematografia degli anni venti (v. colossal); con l’uno o con l’altro senso, c. dai piedi di creta (o d’argilla), paese, governo, ente (o anche singola persona) di potenza grandissima ma con deboli fondamenti o minato da gravi crisi interne, che si prevede debba cadere alla prima occasione (è in partic. la frase, colosse aux pieds d’argile, con cui fu definito l’impero russo da D. Diderot dopo il suo soggiorno a Pietroburgo, 1773-74). 3. In botanica, fungo delle agaricali (Tricholoma colossus), con cappello largo fino a 20 cm, carne bianca che all’aria diventa color salmone; si trova in Europa nelle pinete, ed è piuttosto raro in Italia; è mangereccio, ma richiede una cottura prolungata.