cigno
s. m. [dal lat. cycnus e cygnus, gr. κύκνος]. – 1. Uccello di grande statura, dal piumaggio generalmente bianco, appartenente al genere Cygnus (della famiglia anatidi) che comprende specie viventi in tutto il mondo (eccettuati i tropici), soprattutto nelle regioni temperate e fredde dell’emisfero boreale. In Italia, sono di comparsa rara e irregolare il cigno selvatico (lat. scient. Cygnus cygnus); il c. minore (lat. scient. C. bewickii) e il c. reale (lat. scient. C. olor); quest’ultimo vive addomesticato nei laghetti dei giardini e dei parchi, e si ciba di insetti e molluschi. Una specie propria dell’Australia è il c. nero (lat. scient. Chenopsis atratus), dal piumaggio nero brunastro quasi uniforme, con sfumature più scure sui margini delle penne, su cui spicca il bianco acceso delle remiganti primarie e della maggior parte delle secondarie. 2. fig. Appellativo di musicisti o di poeti: il c. di Busseto, G. Verdi; il c. di Verona, Catullo. Canto del c., l’ultima opera di un artista o comunque di una persona illustre, secondo la tradizione che attribuiva al cigno, prima della morte, il canto più bello. 3. In astronomia, Cigno, nome di una costellazione del cielo boreale che si estende in piena Via Lattea tra l’Aquila e la Lira, distinguibile a occhio nudo per 5 stelle disposte a forma di croce latina.