cartello2
cartèllo2 s. m. [dal ted. Kartell, che a sua volta è dall’ital. cartello1]. – 1. a. Forma di coalizione d’imprese o sindacato industriale, detta anche consorzio, mediante la quale imprese dello stesso ramo di produzione si accordano per sospendere tra loro la concorrenza, impegnandosi a rispettare particolari condizioni di vendita, livelli minimi di prezzo, massimi di produzione o zone di smercio stabilite: un c. nazionale, internazionale. b. estens. Lega, unione in genere, di gruppi che si propongono un fine comune: il c. dei partiti di sinistra, il c. della stampa di opposizione; c. elettorale, blocco formato da più partiti allo scopo di evitare la dispersione dei voti nelle consultazioni elettorali. 2. a. C. bancario: accordo volontario tra più aziende di credito per l’osservanza di un insieme di norme relative alle operazioni di banca, destinate soprattutto a limitare la concorrenza e fissanti quindi le condizioni più favorevoli concedibili alla clientela. b. C. doganale: accordo con cui due o più stati, spec. se limitrofi, si obbligano ad adottare tutte le misure preventive e repressive ritenute necessarie per la lotta contro il contrabbando. 3. Convenzione stipulata tra belligeranti per regolare materie inerenti allo stato di guerra; con quest’accezione (derivata dall’inglese), il termine compare soltanto nell’espressione navi di cartello, navi (dette anche navi parlamentari o parlamentarie, ingl. cartel ships) impiegate per la conclusione o esecuzione delle convenzioni che i belligeranti stipulano fra loro, e quindi destinate a trasporto di organi militari delegati alle trattative, a scambio di prigionieri, evacuazione di civili, rimpatrio di feriti; devono essere munite di speciali contrassegni, e sono immuni dalla violenza bellica.