caro-tazzina
s. m. inv. Aumento del prezzo del caffè consumato al bar. ◆ Il caffè rende nervosi, lo provano diversi studi medici. E lo sanno bene anche negozianti e consumatori che, proprio ieri, hanno aperto un nuovo fronte di guerra: il caro-tazzina, tema che periodicamente torna alla ribalta trascinandosi dietro una lunga scia di polemiche. (Ludovico Carrabba, Gazzetta del Sud, 28 ottobre 2004, p. 19, Economia) • [tit.] «Caro-tazzina, in quattro anni + 41%» / L’Adoc: no ad altri aumenti, già troppe speculazioni (Sicilia, 26 marzo 2006, p. 14, Economia) • Mentre a Cremona il caro-tazzina non ha provocato grandi polemiche e i commercianti per non perdere clienti si sono inventati l’abbonamento (ogni dieci espressi uno è gratis), a Pavia e Lodi l’aumento del 15% ha spinto le associazioni dei consumatori a chiedere all’Autorità garante un «intervento immediato». (Giuseppe Spatola e Caterina Belloni, Corriere della sera, 5 novembre 2007, p. 7, Primo piano).
Composto dal confisso caro- aggiunto al s. f. tazzina.
Già attestato nella Repubblica del 24 agosto 1986, p. 42, Economia (Giovanni Scipioni).
V. anche caro-caffè.