calle
s. m. e f. [lat. callis, m. e f.]. – 1. s. m., ant. a. Strada per lo più stretta, sentiero campestre, e in genere via poco agevole: Ora sen va per un secreto calle ... Lo mio maestro (Dante); Ma improvvise terribili bande Ai fuggenti s’affaccian sul c. (Manzoni); fig., l’arduo c. della virtù, della gloria. b. Cammino, tragitto: allor che ignudo e solo Per novo calle a peregrina stanza Verrà lo spirto mio (Leopardi); anche, l’atto stesso dell’andare, del procedere, spec. in unione con i verbi fare, drizzare e sim.: Verso uno albergo è meglio farsi il c. (Ariosto), incamminarsi. 2. s. f. Nome comune delle vie nel Veneto e spec. a Venezia. ◆ Dim. callétta (nel sign. 2), calle stretta, a Venezia e nelle città venete.