calibrare
v. tr. [dal fr. calibrer, der. di calibre «calibro»] (io càlibro, ecc.). – 1. Ridurre al calibro voluto; misurare il calibro delle canne di armi da fuoco; controllare col calibro la misura di pezzi meccanici lavorati in serie. Anche, genericamente, verificare, tarare: c. uno strumento di misurazione, un radioricevitore, ecc.; fig., misurare esattamente: c. la propria risposta, il modo e il tono di un proprio intervento, e sim. 2. In tipografia, misurare la composizione mediante il calibro (o tipometro). 3. Nell’industria alimentare, separare in base alla grossezza frutta e altri prodotti agricoli. ◆ Part. pass. calibrato, anche come agg.: strumenti, pezzi meccanici, bossoli calibrati, ridotti al calibro voluto; per estens., riferito ad abiti confezionati, taglie calibrate, che presentano variazioni in più o in meno rispetto al taglio standard, così da potersi adattare alle diverse conformazioni fisiche degli acquirenti. Fig., un discorso ben calibrato, una risposta ben calibrata, che hanno esattamente la forma e il tono voluti e rispondenti allo scopo cui sono rivolti.