calcio3
càlcio3 s. m. [lat. scient. Calcium, der. del lat. calx calcis «calce2»]. – Elemento chimico bivalente, di simbolo Ca, numero atomico 20, peso atomico 40,08, appartenente al secondo gruppo del sistema periodico; allo stato metallico si presenta come un solido bianco argenteo, fortemente alcalino, che si può maneggiare e all’aria ingiallisce, combinandosi con l’azoto e con l’ossigeno. Mai libero in natura, è diffusissimo allo stato di composto in numerosissimi minerali (calcari, fosforite, apatite, ecc.); come carbonato acido (bicarbonato) è disciolto nelle acque, cui conferisce, assieme ad altri sali, durezza. È presente negli organismi animali, sotto forma di sali diversi (per es., fosfato e carbonato negli apparati scheletrici), in combinazioni organiche e sotto forma ionica (nel sangue, nei muscoli, ecc.), ed è indispensabile anche agli organismi vegetali, ai quali la carenza determina disturbi e alterazioni. Tra i più importanti composti inorganici: carbonato di c. precipitato, usato nell’industria dei cosmetici, in quella della carta e delle vernici, in medicina come assorbente e antirachitico; clorato di c., adoperato in fotografia, in pirotecnica e come erbicida; cloruro di c., sottoprodotto della soda Solway, adoperato come stabilizzante del terreno, come antigelo, come ingrediente in miscele e soluzioni frigorifere e come conservante di alimenti; idrossido di c., composto di formula Ca(OH)2 che si ottiene per unione di una molecola di ossido di calcio e una di acqua, e si presenta in polvere o in cristalli incolori; idruro di c., usato come riducente in metallurgia; nitrato di c., adoperato come fertilizzante; ossido di c., composto di formula CaO che si ottiene dalla calcinazione del carbonato di calcio e si presenta in zolle bianco-grigiastre (è il nome chimico della calce viva, così come idrossido di c. è il nome chimico della calce spenta); perossido di c., polvere gialla cristallina usata come antiacido e antisettico e nella sterilizzazione delle acque.