bordo
bórdo s. m. [dal germ. bord]. – 1. Ciascuno dei due fianchi, diritto e sinistro, di un galleggiante, e precisamente la parte che sta al disopra dell’acqua, per tutta la sua lunghezza: accostarsi con il b. della barca alla riva; girare, virare di b., cambiare rotta (anche fig., cambiare subito discorso, recedere improvvisamente da un proposito, svignarsela e sim.); nave d’alto o di basso b., con la parte emersa grande o piccola; fig., gente d’alto b., autorevole, di una certa importanza (la locuz. fig. risale prob. al tempo delle marine veliche, quando alto b. indicava un vascello a più ponti, fortemente armato e perciò potente), e prostituta d’alto b., che ha una clientela ricca e socialmente elevata; falso b., difetto di costruzione per il quale la curvatura delle ossature di un fianco della nave non è simmetrica a quella delle ossature dell’altro fianco. B. libero, l’altezza della murata, misurata dal piano di galleggiamento al ponte di coperta: è segnata in modo indelebile e ben visibile sui due fianchi di ogni nave con appositi segni (marche di b. libero) che fissano, con valore legale internazionale, l’immersione massima (e quindi il massimo carico) alla quale una nave è autorizzata a navigare. 2. estens. Lo spazio interno d’una nave, circoscritto dalle murate: a bordo e fuori bordo, rispettivam. sul galleggiante e fuori di esso (per l’uso di fuoribordo come locuz. sostantivata, v. fuoribordo); essere, stare, prendere, salire a b. (anche di un aeroplano, o di un’automobile); di b., della nave: disciplina, vita di b.; gente di b., i marinai e in genere le persone addette al servizio d’una nave. Per il giornale di b., v. giornale. 3. Nella marineria velica, e in genere con riferimento alle imbarcazioni a vela, il percorso effettuato con una determinata andatura, tra un cambio di direzione (virata) e l’altro (possono essere necessarî più bordi per raggiungere un punto prefissato): effettuare un b. stretto, percorrere con una andatura di bolina una certa distanza, che risulta più breve di quelle percorse con b. larghi (v. anche bordeggiare). 4. Orlo, margine, estremità (in questo sign. dal fr. bord): il b. d’una tela, d’una stoffa; il b. ripiegato d’una maglia, ecc. (meno bene, il b. del piatto, il b. del divano, e d’altre cose); b. del materasso, il margine trapunto e ripieno; talora riferito a spazî più ampî: camminare sul b. della strada, sul b. del campo (sono frequenti, nelle cronache sportive, spec. calcistiche, le locuz. a e da bordo campo). Anche, orlatura di stoffa, e il nastro stesso, la striscia per fare le bordature. In partic.: a. Striscia, di carta o dipinta, con cui termina in alto lo zoccolo di una parete. b. Il contorno o margine delle aiuole fatto con speciali piante, generalm. nane, sia fiorifere sia a fogliame colorato (anche bordura). c. In aeronautica, b. d’attacco o d’entrata, orlo anteriore dell’ala; b. d’uscita, orlo posteriore dell’ala. d. In geometria, il contorno di una superficie piana o curva; per es.: b. di un emisfero, il suo cerchio massimo; b. di un quadrato, il suo perimetro. e. Parte estrema del disco apparente di un astro, per es. del Sole, o della Luna; sinon. di lembo. ◆ Dim. bordino.