blastare
v. tr. Nel gergo giovanile e nella lingua colloquiale dei frequentatori assidui dei siti di relazione sociale in Rete, distruggere, far saltare in aria; per estensione, attaccare e zittire l’interlocutore dall’alto di una presunta superiorità intellettuale e morale. ♦ Dal fondo della strada bagliori di una deflagrazione nella notte, il nome di ciascuno appare ovunque, rumore di catene rotte […] blastano la gabbia! Strada di città (Articolo 31, Strade di città, 1993; cit. in Renzo Ambrogio, Giovanni Casalegno, Scrostati gaggio! Dizionario storico dei linguaggi giovanili, Utet libreria, 2004, p. 41) • Se una ragazza rivolta a un compagno grida "non mi blastare" gli sta comunicando di non prenderla in giro o di non rimproverarla. (Loredana Tartaglia, Repubblica, 8 dicembre 2011, Roma, p. 13).
Dal v. ingl. (to) blast (‘distruggere, far esplodere, sfondare’) con l’aggiunta del suffisso -are1.