biscardata
s. f. (iron.) Atteggiamento, presa di posizione, commento e analisi alla maniera del conduttore televisivo Aldo Biscardi. ◆ Chi accusa [Bruno] Cirillo di vittimismo mediatico, non inneggia necessariamente all’omertà. Ma ritiene che portare i fattacci della vita (in questo caso del calcio) dentro la scatola magica significhi ridurli a mero show, innescando il codazzo immancabile di moviole, rivelazioni e biscardate varie che non risolvono mai niente e servono solo a eccitare gli animi, già abbastanza eccitati. (Massimo Gramellini, Stampa, 3 febbraio 2004, p. 1, Prima pagina) • la più strepitosa biscardata, come è ovvio, è tutta sua. La considero una delle più fulminanti ed espressive battute involontarie della storia italiana di sempre, e gliela invidierò in eterno. Fu quando disse, durante una delle consuete risse verbali tra i suoi coloriti ospiti: «Per favore, parlate solo due o tre alla volta». (Michele Serra, Repubblica, 1° settembre 2005, p. 45, Sport) • Venticinque anni di biscardismo - e di biscardate - non si cancellano in un colpo e chissà se ogni televisione ha il calcio che si merita. (Nanni Delbecchi, Messaggero, 19 giugno 2006, p. 27, Sport).
Derivato dal nome proprio (Aldo) Biscardi con l’aggiunta del suffisso -ata1.
Già attestato nel Corriere della sera dell’8 ottobre 1992, p. 36, Spettacoli (Aldo Grasso).