birra
s. f. [voce di origine germ. (cfr. ted. Bier, oland. bier, fr. bière, ingl. beer), che in varî paesi ha sostituito i nomi der. dal lat. cer(e)visia (v. cervogia)]. – 1. Bevanda moderatamente alcolica ottenuta dalla fermentazione del malto d’orzo a opera di saccaromiceti (Saccharomyces cerevisiae), resa aromatica dal luppolo e saturata con anidride carbonica; si distinguono birre di fermentazione bassa (cioè lenta e a temperatura di 5-10 °C), di fermentazione alta (rapida, a 15-20 °C), birre scure o dolci, colorate con caramello e dolcificate con zucchero (b. di malto, di frumento, b. forte, b. doppia) e amare, chiare, molto ricche di luppolo, ecc.: b. in bottiglie, b. a o alla spina, nella vendita al minuto; un bicchiere di birra; bere una b., due b., una b. grande, media, piccola, cioè un bicchiere o una bottiglia di birra. Per il lievito di b., v. lievito. In medicina, cuore da birra, cuore ipertrofico e dilatato che si può osservare nei grandi bevitori di birra. 2. Birre medicinali: preparati farmaceutici ottenuti per infusione o macerazione nella birra di droghe, scorze, radici, oppure per soluzione di sostanze medicamentose; fra le più note la b. amara, contenente assenzio, genziana, ecc., e la b. chinata, contenente china. 3. Locuzioni fig.: avere ancora molta b., di atleta che in gara dimostra di possedere ancora notevole energia: correre, scappare a tutta b., a grande velocità, detto di corridore o di mezzo meccanico (analogam., fuga a tutta b.); con altro senso, farci la b., espressione pop. di origine romanesca, non saper che farne di qualche cosa, ridersene (meno com., non far nulla: che ci sta a fare lui qui, la birra?). ◆ Dim., fam., birrétta, bottiglietta o bicchiere di birra.