Berlustroni
s. m. inv. (iron.) Mescolanza e reciproca omogeneizzazione delle posizioni e delle scelte politiche di Silvio Berlusconi e di Walter Veltroni. ◆ [Romano] Prodi ha dato il «la» l’altra sera, incontrando le senatrici dell’Unione. «Bisogna» ha detto « evitare il rischio inciucio»: parolina magica evocata per bruciare chi tende troppo la mano all’opposizione. A ruota sono arrivati i radicali, pronti a mobilitarsi contro «il proporzionale di Berlustroni»: neologismo col quale si vorrebbe bollare la simbiosi fra segretario del Pd ed ex premier. (Massimo Franco, Corriere della sera, 23 novembre 2007, p. 2, In primo piano) • Guastatori sono quei gruppi di pressione della sinistra allargata e del giornalismo militante […] che ieri il demonio bicefalo si chiamava Dalemoni (ai tempi della Bicamerale di [Massimo] D’Alema e Berlusconi) e oggi rischia di chiamarsi Veltrusconi (Veltroni più Berlusconi) o Berlustroni (neologismo coniato da Marco Pannella); (Mario Ajello, Messaggero, 24 novembre 2007, p. 3, Primo piano).
Composto dai nomi propri (Silvio) Berlus(coni) e (Walter Vel)troni.
V. anche veltrusconi.