benignesco
agg. (iron. scherz.) Di Roberto Benigni. ◆ Preoccupata, dopo il trionfo benignesco di domenica notte, di dover parlare ancora una volta di «La vita è bella», dopo che tutto o quasi è stato detto [...] ho sognato di potermela cavare per un attimo in stile Vergaio (Irene Bignardi, Repubblica, 23 marzo 1999, p. 4, Spettacolo) • Due giorni di abbuffata felliniana a Cinisello, con 7 film in pellicola: quasi tutti i più maledetti e i meno amati. Come «E la nave va» (oggi alle 14), il benignesco «La voce della luna» (alle 19), (Alberto Pezzotta, Corriere della sera, 22 novembre 2003, p. 62, Cronaca di Milano) • Pare comunque di capire che Raiuno punti a stringere la prima serata vera e propria, dove è un po’ a corto di idee e di proposte: si parla persino di fiction da 50 minuti. E tirare più in lungo la fascia cosiddetta «access» è la mossa all’uopo. Insomma, si va verso una serata tipo come quella del giovedì sera, organizzata per lanciare il Paradiso benignesco alle 23. (Paolo Martini, Stampa, 8 gennaio 2008, p. 42, Spettacoli).
Derivato dal nome proprio (Roberto) Benigni con l’aggiunta del suffisso -esco.
Già attestato nella Repubblica del 15 ottobre 1992, p. 32, Spettacoli (Anna Bandettini).