balestrare
v. tr. [der. di balestra] (io balèstro, ecc.). – 1. Tirare, scagliare con la balestra: b. una freccia (anche assol.: b. dall’alto, b. ai nemici o contro i nemici); balestrarono, com’altra volta aveano fatto, quadrella d’ariento (G. Villani); gittansi addosso al detto pagliaio, lanciando forte e balestrando verrettoni (Sacchetti). Meno com., b. uno, prenderlo di mira, colpirlo con tiro di balestra: se egli hanno meritato morte gli faccia b. come traditori al berzaglio (Andrea da Barberino). 2. fig. a. Scagliare in genere, scaraventare: gli venne l’impeto di balestrarlo dalla finestra; là dove fortuna la balestra [l’anima], Quivi germoglia come gran di spelta (Dante); anche, mandare, trasferire in luogo lontano: l’impiegato fu balestrato per punizione in un paesello sperduto. b. Affliggere, perseguitare: in piccol tempo fieramente era stato balestrato dalla fortuna due volte (Boccaccio). 3. Nel linguaggio marin., b. un cavo, ricuperare al massimo l’imbando di un cavo già in tensione, agendo sul cavo stesso come si farebbe per tendere la corda di una balestra.