atipico
atìpico agg. [comp. di a- priv. e tipico, sul modello del fr. atypique] (pl. m. -ci). – Che non è tipico, che non rientra nello schema generale o non appartiene a una serie di tipi; per es., in medicina e biologia, polmonite a., cellula a., cariocinesi a., ecc. In statistica, di fatti sociali (come nascite, morti, matrimonî, malattie, delitti, fenomeni economici, ecc.), i quali, osservati separatamente, si presentano l’uno diverso dall’altro, ma, studiati per grandi masse di casi, rivelano anch’essi una certa tipicità. In diritto, negozî a., negozî giuridici che non rientrano negli schemi prefissati dalla legge; analogam., nel linguaggio finanziario, titoli a., tutti quelli che, pur avendo un loro mercato, non possono essere considerati «tipici» (quali sono, invece, i titoli di stato, le azioni e le obbligazioni di grandi imprese, che sono quotate in borsa e sottoposte a determinate norme di legge). Lavoratore a., chi ha un contratto di lavoro diverso da quelli tradizionali, e in partic. a tempo determinato. ◆ Avv. atipicaménte, in modo atipico, con atipicità: fenomeno, malattia che si manifesta atipicamente.