antiviolenza
(anti-violenza), agg. Che contrasta ogni manifestazione di violenza. ◆ O non è anche il «nuovo» terrorismo un fatto di ordine pubblico? Ché tale diventerebbe, par di capire, se la Sinistra e l’Anti-Global recitassero delle giaculatorie anti-violenza. (Sicilia, 3 settembre 2001, p. 6, Il fatto) • Duemila donne si sono rivolte, nel 2002, ai centri antiviolenza della Lombardia. Una cifra che rappresenta solo la punta dell’iceberg del problema e che racconta di donne che solo dopo anni di sofferenze hanno imparato ad accettare il fatto che la violenza non ha mai a che fare con l’amore. Ed infatti «Non esiste chi picchia per amore» è lo slogan scelto dalla rete lombarda dei centri antiviolenza per caratterizzare la giornata internazionale contro la violenza alle donne che ricorre domani e che quest’anno ha una valenza particolare perché sono trascorsi 10 anni dalla dichiarazione dell’ONU relativa alla eliminazione della violenza alle donne. (Giovanna Roseghini, Corriere della sera, 24 novembre 2003, p. 53, Cronaca di Milano) • Le nuove norme anti-violenza varate d’urgenza da [Franco] Carraro, quelle che danno all’arbitro il potere di sospendere una partita al primo fumogeno o razzo in campo, sono state ratificate ieri dal consiglio della federcalcio. (Gazzettino, 30 aprile 2005, p. 8, Attualità).
Derivato dal s. f. violenza con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 19 ottobre 1991, p. 28, Sport, nella variante antiviolenze.