antigay
(anti-gay), s. m. e agg. inv. Chi non accetta l’omosessualità o manifesta intolleranza nei confronti dei gay; contrario all’omosessualità. ◆ [tit.] Parigi, il sindaco accoltellato da un anti-gay in municipio / [Bertrand] Delanoë non è grave. (Secolo XIX, 7 ottobre 2002, p. 1, Prima pagina) • [tit.] [George W.] Bush si appella all’unità, le leggi ultraconservatrici divideranno / La destra cristiana preme per la nomina di giudici anti-abortisti e anti-gay. Ma per i repubblicani sarà dura in Senato: dovranno convincere i moderati (Liberazione, 7 novembre 2004, p. 8, Mondo) • Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario dell’Arcigay, si «scandalizza» dicendo che «non ci meravigliamo se alle mozioni antigay e antipacs di Udc e clericali di Fi si aggiunge una spruzzata di clerico-fascismo con la mozione Gasparri», (Avvenire, 19 gennaio 2007, p. 10, Oggi Italia).
Derivato dal s. m. inv. gay, di origine ingl., con l’aggiunta del prefisso anti-.
Già attestato nella Repubblica del 27 aprile 1985, p. 18, Spettacoli (Romano Giachetti), nella variante anti-gay.
V. anche antiomosessuale.