agglutinazione
agglutinazióne s. f. [dal lat. tardo agglutinatio -onis]. – Atto dell’agglutinarsi, del congiungersi e consolidarsi insieme; con sign. specifici in medicina e in linguistica: 1. In medicina, il fenomeno dell’agglutinarsi di cellule isolate, quali batterî, globuli rossi, ecc., in piccole masse visibili a occhio nudo o al microscopio, per azione di anticorpi specifici, detti agglutinine. Ha un vasto campo di applicazioni pratiche e viene spesso utilizzata a scopo diagnostico. 2. In linguistica: a. Riunione in una sola unità grafica e fonetica di due o più elementi lessicali originariamente distinti, ma che si trovano spesso insieme in un sintagma (per es., disotto, disopra, perlopiù, all’ingrosso, ecc.). Il processo, che come fatto grafico è frequentissimo in antiche scritture e che spesso rispecchia fedelmente l’effettiva realtà fonetica (come in ammodo, eppure, ovvero, sebbene, macché, pressappoco, ecc.), ha molta importanza nell’evoluzione diacronica in quanto può dare luogo alla formazione di nuove parole, soprattutto per la fusione (detta in questi casi anche concrezione) dell’articolo o di una preposizione, come per es. il region. loppio (da l’oppio, un albero), l’avv. ant. incontanente (dal lat. tardo in continenti [tempore]), l’ant. e pop. ninferno (da [i] n inferno). Ad una agglutinazione e falsa deglutinazione dell’articolo si devono le antiche varianti oncenso, onferno per incenso, inferno, sviluppatesi dalle forme lo ’ncenso, lo ’nferno, scritte e pronunciate loncenso, lonferno e successivamente interpretate come l’oncenso, l’onferno. b. Particolare sistema di determinazione grammaticale del vocabolo, consistente nel congiungere a un tema invariato uno o più suffissi aventi ciascuno una sola funzione; mentre infatti in una lingua flessiva, come una qualsiasi lingua indoeuropea, ciascuna desinenza indica contemporaneamente sia il numero sia il caso, sia, per i verbi, la persona e il tempo (in latino, -is di ducis «del capo», indica contemporaneamente che la forma è singolare e in caso genitivo; in italiano, -ai di amai indica che la forma è singolare, prima persona, passato remoto, indicativo), in una lingua agglutinante, invece, il suffisso indicante il numero è indipendente dai suffissi indicanti il caso, la persona, ecc.: così, in ungherese, da haz «casa» si ha haz-ak «le case», haz-ban «nella casa», haz-ak-ban «nelle case». Nelle lingue romanze, un fenomeno di agglutinazione è, per es., la formazione del futuro (amerò deriva da amare habeo, scriveremo da scribĕre habemus, e così via).