ZAPPA (fr. houe; sp. zapa; ted. Hacke; ingl. hoe)
La zappa è un utensile che serve a smuovere il terreno: la sua lama è quindi posta all'incirca perpendicolarmente al manico, ma è in genere un po' piegata verso di esso in modo da formare un angolo inferiore a 90°. Questa lama si fissa al manico, lungo circa 1 metro, con una doccia praticata nella lama stessa.
La zappa è uno strumento per la piccola coltivazione, ancora usato in Europa per alcune colture, per es. le vigne, in cui si preferisce alla vanga. Ma la zappa è, in etnologia, sopra tutto caratteristica della coltura senza aratro, e poiché questa occupa nel complesso un dominio assai limitato (Europa, Africa settentrionale, Asia a esclusione del NE. e dell'Indonesia orientale), si potrebbe supporre, a prima vista, che il dominio della zappa sia immenso, molto più di quello dell'aratro. Ma nel vasto territorio in cui manca l'aratro vi sono innanzi tutto delle enormi distese senza coltivazione alcuna e anche il territorio rimanente non è tutto dominio della zappa, come erroneamente troppo spesso si dice. Si omette infatti di distinguere la coltivazione alla zappa da quella col bastone da scavo. Esiste, veramente, un bastone che è già una zappa primitiva: è il bastone senza pezzi aggiunti, ma al quale è lasciato un pezzetto di un ramo laterale; ha quindi la forma di uncino ed è usato come si usa la zappa. Ma c'è anche un altro bastone, diritto e appuntito, che viene ficcato nel terreno e usato come leva per sollevare la terra (talvolta, come avviene fra i Boscimani, per facilitare lo sforzo il bastone è munito di un anello di pietra). Ora, se la zappa domina nell'Africa e nell'Indonesia orientale senza aratro, il bastone da lavoro predomina invece nell'America, dove tuttavia non manca nemmeno la zappa.
Se consideriamo i cicli culturali si riscontra che quelli inferiori non conoscono alcuna coltivazione. Quest'ultima ha inizio con i sopraddetti utensili rudimentali nelle culture matriarcali, per continuare poi nelle culture austronesiana, messico-andina e sudanese.
Infine, le culture superiori praticano, in gradi diversi la coltivazione all'aratro.