Scrittrice giapponese (Tokyo 1947 - ivi 2016). Affermatasi verso la fine degli anni Settanta, appartiene a un nutrito gruppo di scrittrici restie ad accettare l'etichetta riduttiva di joryū bungaku ("letteratura femminile"). Nelle opere di T. la figura centrale è sempre una donna che si batte per affermare la propria indipendenza intellettuale ed emotiva nell'ambito di una struttura sociale conformista. Tra le opere: Chōji (1978; trad. it. Il figlio della fortuna, 1991).
Figlia dello scrittore Dazai Osamu, T. raggiunse la celebrità con il romanzo Chōji, in cui alterna il piano della narrazione dei fatti alla divagazione del sogno e della fantasticheria per raccontare la dimensione psicologica e fisiologica di una gravidanza immaginaria. In Yama o hashiru onna ("La donna che corre per le montagne", 1980), la storia di una ragazza madre si arricchisce di allusioni alla leggenda e alla fiaba, evocando nella protagonista la figura della yamanba, la strega dei monti, feroce e distruttiva ma anche libera e sola, capace di allevare i propri figli e farne degli eroi senza bisogno di un uomo al proprio fianco. Di grande interesse è Yoru no hikari ni owarete ("Inseguita dalla luce della notte", 1986), in cui T. istituisce un singolare rapporto di continuità e paragone fra la protagonista-narratrice, una donna dei tempi moderni, e l'anonima autrice di un testo del sec. 11° (Yoru no nezame "Veglia notturna"): rivolgendosi a lei in forma di lettera, la donna rivive le proprie esperienze, i suoi difficili rapporti con gli uomini, il drammatico episodio della morte del figlio di nove anni (vicenda che appartiene alla biografia di T.), e nello stesso tempo stabilisce un parallelo con la sua interlocutrice e tenta di ricostruire il testo classico e la vita delle dame di corte che ne sono protagoniste. Alle esperienze di una donna divorziata si ricollegano le quattro storie di Kagayaku mizu no jidai ("L'epoca dell'acqua splendente", 1994), uno dei risultati migliori conseguiti da T., mentre in Hi no yama ("La montagna di fuoco", 2 voll., 1998), lungo e ambizioso romanzo ambientato a Kōfu, ai piedi del monte Fuji, la continua ricerca di nuove soluzioni formali si accompagna alla storia di una famiglia attraverso quattro generazioni. Tra le opere più recenti sono ancora da segnalare "Watashi" ("Io", 1999), una raccolta di brevi storie a metà strada tra il saggio e il racconto, e Warai ōkami ("Il lupo che ride", 2000), dove T. fa ricorso ai temi del folclore e del mito nel ripercorrere il viaggio di due adolescenti nel Giappone sconvolto dalla seconda guerra mondiale.