Demarest, William (propr. Carl William)
Attore cinematografico statunitense, nato a St. Paul (Minnesota) il 27 febbraio 1892 e morto a Palm Springs (California) il 28 dicembre 1983. Tra i più longevi e rappresentativi caratteristi di Hollywood, D. apparve prevalentemente in commedie dove, grazie a un'aria in apparenza burbera (contraddetta però da una bocca larga, quasi da clown) e a un aspetto serioso e attempato, risultò particolarmente divertente nel reagire in modo spiritoso agli imprevisti, nel dibattersi in circostanze avverse o nel lasciarsi coinvolgere in battibecchi, specialmente quelli fulminanti e insensati, tipici dei film di Preston Sturges. Nel 1946 ottenne una nomination all'Oscar per il ruolo dello showman Steve Martin, mentore e poi manager del protagonista, in The Jolson story (1946; Al Jolson) di Alfred E. Green.Nel 1905 cominciò a lavorare in teatro con piccole compagnie di provincia, specializzandosi in vaudevilles; in seguito abbandonò l'attività teatrale per cimentarsi nel pugilato, ma dal 1926 si dedicò stabilmente al cinema. Fu P. Sturges, diversi anni dopo, a sfruttare le sue inimitabili qualità di commediante in The Lady Eve (1941; Lady Eva), Sullivan's travels (1941; I dimenticati) e The miracle of Morgan's Creek (1944; Il miracolo del villaggio), valorizzandone la rara abilità a reggere i ritmi sfrenati di una comicità che doveva rasentare la farsa senza mai scadervi. In The Jolson story, cui fece seguito Jolson sings again (1949; Non c'è passione più grande) di Henry Levin, interpretò un personaggio privo di tratti patetici, che gli consentì di esprimere, grazie al suo talento istrionico, una sensibilità silenziosa e malinconica, ma anche ricca di generosità, specchio della consapevolezza delle entusiasmanti ma dure leggi del mondo dello spettacolo, a lui ben note. Sebbene si trovasse sempre a suo agio in ruoli brillanti ‒ come si evince dalla versione di John Ford di What price glory? (1952; Uomini alla ventura) o da It's a mad, mad, mad, mad world (1963; Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo, mondo) di Stanley Kramer ‒ D. riuscì a disegnare anche personaggi amari, tra i quali va ricordato il poliziotto incredulo e pragmatico di Night has a thousand eyes (1948; La notte ha mille occhi) diretto da John Farrow.