MERODE, Willem de
Pseudonimo del poeta olandese Willem Eduard Keuning, nato a Spijk il 2 settembre 1887, morto ad Eerbeek il 22 maggio 1939. Il più importante poeta protestante tra il 1920 e il 1940. La sua lirica oltrepassa i limiti dell'arte calvinista strettamente dogmatica per l'elemento affettivo e il senso estetico.
Il primo volume, Gestaiten en Stemmingen ("Figure e sentimenti"), uscì nel 1916, ma la sua opera prese la forma più felice nel volume Hetkostbaar bloed ("Il sangue prezioso", 1922), in cui, come anche nelle opere successive, la lotta tra il peccato e la fede nella grazia divina è cantata in forme ricche, con fini metafore. Negli ultimi anni il suo stile diventa più semplice e conciso; elaborò anche poesie cinesi e persiane e scrisse un volume di liriche alla maniera cinese: Ruischende bamboe ("Bambù sussurrante", 1937).
Altri volumi sono: De overgave ("La resa", 1919); De donkere bloei ("La fioritura oscura", 1926); De verloren zoon ("Il figliol prodigo", 1928); De steile tocht ("Il viaggio arduo", 1930); Kruissonnetten ("Sonetti della Croce", 1934); Kaleidoscoop (1938). Nel 1952 e 1953 furono pubblicate ad Amsterdam le sue poesie complete: Gedichten (3 voll.).
Bibl.: R. Houwink, introd. all'antologia De wilde wingered, Amsterdam 1936; B. de Goede, Herinneringen aan W. de M., 1951; K. Heeroma, introd. ai Gedichten, I, Amsterdam 1952.