VOLPE (dal lat. vulpes; lat. scient. Vulpes Frisch, 1775; fr. renard; sp. zorro; ted. Fuchs; ingl. fox)
Genere della famiglia dei Cani, caratterizzato da testa leggiera, fronte bassa e pochissimo sollevata sul profilo del naso, dentatura molto tagliente, canini superiori tanto lunghi da giungere, a bocca chiusa, quasi al livello inferiore della mandibola.
Le volpi sono indubbiamente animali molto svegli, ai quali non si può negare una buona dose di scaltrezza specialmente per i varî modi in cui riescono a procurarsi la preda. Le numerose storie di proverbiale furberia, che sono loro attribuite, vanno però relegate nel regno della favola. In realtà esse sono di indole generalmente guardinga, sospettosa e dotate di olfatto e di udito acutissimi, nonché di vista buona; ma sotto gli stimoli della fame o dell'amore e nello spavento per sorpresa, perdono, forse più facilmente di altri predatori, il controllo delle proprie azioni. Le volpi mugolano di gioia, talvolta ululano per noia o inquietudine, squittiscono per richiamo, rarissimamente urlano per dolore, ben raramente emettono suoni che rammentano l'abbaiare di un cane. Corrono magnificamente a un trotterello veloce e tranquillo se indisturbate, a una carriera velocissima e resistente se inseguite, saltano con facilità ostacoli di ogni genere, traversano a nuoto celere bracci di acqua anche di notevole larghezza. Hanno abitudini prevalentemente notturne, benché si muovano anche di giorno e godano volentieri, riposando, i raggi solari. Predano qualunque animale che riescono a uccidere, dai giovani caprioli e perfino giovani camosci, fino agl'insetti e ai lombrichi; non risparmiano naturalmente il pollame e si pascono volentieri anche di frutta. Si nascondono in tane scavate da sé o usurpate ad altri animali. Vanno in amore alla fine dell'inverno; la femmina si dà probabilmente a parecchi maschi; la gravidanza dura circa 9 settimane (secondo recentissime registrazioni, 51 giorni), il parto consiste di 3 a 12 piccoli, di regola di 4 a 7, che la madre, e talvolta anche un maschio, curano con grande devozione; a circa un mese i piccoli, che presentano colore grigio-bruno uniforme molto differente da quello dei genitori, incominciano a girare; a poco più di un anno sono adulti.
Tra di loro le volpi sono poco socievoli, o meglio sommamente indifferenti, e a questo tratto del loro carattere si deve il fatto che talvolta più volpi convivono in una stessa tana e che in prigionia si possono tenere assieme numerosi esemplari anche di specie differenti. Presa da giovane, la volpe può affezionarsi assai all'uomo e conservarsi festosa e mite per parecchio tempo. Va anch'essa soggetta alla rabbia canina. L'uomo civile perseguita la volpe in ogni tempo e in ogni luogo con ogni mezzo, non escluso il veleno. Ciò appare inconsulto di fronte all'ingente quantità di topi di ogni specie che la volpe consuma; sarebbe necessario anche tenere nella debita considerazione la sua grande importanza economica come fornitrice di pellicce apprezzatissime.
Una varietà di colorazione nera della volpe fulva americana, la così detta "volpe argentata" è già da tempo oggetto di intenso allevamento industriale, specialmente negli alti monti della Svizzera. Dall'Inghilterra, dove è di moda fino dal sec. XVIII, la caccia della volpe, a cavallo, con mute di segugi appositamente allevati e addestrati, è entrata nelle abitudini venatorie dell'alta società di varî altri paesi.
Il genere Volpe in senso ristretto, dal quale sono ben distinti il Megaloto (v.) e la Volpe bianca (v.), potrebbe agevolmente essere suddiviso in due sottogeneri e cioè: 1. Volpi comuni o rosse, più grandi (fino a un metro di lunghezza di corpo e testa, cm. 50 di coda, 35 alla spalla, kg. 6 a 12 di peso), con orecchi di lunghezza modica, con bolla timpanica di modeste dimensioni e con ossa nasali non slargate nella loro metà posteriore; 2. Volpi pallide. più piccole di circa 1/3 lineare, più leggiere, munite di orecchi molto più lunghi e più stretti, con bolla timpanica assai grande, con ossa nasali slargate nella loro metà posteriore, abitanti zone aride, steppose o sub-desertiche di paesi caldi; ma esistono parecchie volpi intermedie tra l'uno e l'altro gruppo, o di classificazione incerta. Al genere unico restano ascritte complessivamente 74 specie e sottospecie (1935), distribuite in tutto l'emisfero boreale a nord dal limite della vegetazione arborea, a sud fino in California, in America, nell'India e, oltre l'Equatore, in Africa fino al Capo di Buona Speranza. L'Italia dalle Alpi alla . Sicilia è abitata assai uniformemente da una volpe appartenente secondo la nomenclatura corrente, ma tuttora incerta, alla sottospecie Vulpes vulpes crucigera Bonaparte. La volpe sarda è distinta come specie, più correttamente come sottospecie, col nome di Vulpes vulpes ìchnusae Vuiller.